In questo articolo scoprirai cos’è l’email marketing e come poter raccogliere le email degli utenti.
Una volta terminata la lettura, avrai una più ampia conoscenza delle nozioni di base insieme al know-how per capire se l’email marketing possa essere un canale per la tua strategia di marketing.

A cosa serve l’email marketing

Le email consistono in uno dei canali più performanti all’interno degli strumenti del marketing digitale.

Lo scopo principale dell’email marketing è quello di creare un rapporto con il pubblico target, fornendo contenuti pertinenti e interessanti direttamente nella casella di posta elettronica delle persone.

 
Questi contenuti possono includere offerte speciali, notizie, aggiornamenti, informazioni sui prodotti, contenuti educativi e altro ancora.

Perchè dovrebbe essere inserito nella strategia?

L’email marketing è un canale di cui l’utente accetta di farne parte, riducendone l’invasività.

Se all’interno dei social e del web in generale è possibile raggiungere gli utenti grazie a pubblicità a pagamento, le mail possono essere inviate a specifiche persone esclusivamente se queste ultime sono consenzienti, poiché dovranno essere loro in prima persona a fornire i loro dati in maniera esplicita.

Inoltre è un mezzo che permette un’ampia tracciabilità dei dati degli utenti (in conformità con il GDPR), potendo dunque analizzare:

   La % di apertura (open rate)

 – La % di click fatti su un link

 – La % di utenti che non leggono l’email (bounce rate)

E cosa forse ancora più importante, attraverso delle automazioni è possibile analizzare il punto in cui si trova l’utente all’interno del funnel e nel caso fuoriesca dal “percorso” pre-impostato si avrà la possibilità di allinearlo nuovamente attraverso l’invio di specifiche mail.

I dati oggi sono l’aspetto chiave

Al giorno d’oggi si assiste ad un maggior controllo dei dati e ad un’attenzione sempre maggiore alla privacy degli utenti.

Le persone inoltre forniscono sempre meno attenzione e navigano decine di siti internet al giorno, visualizzano centinaia, se non migliaia, di immagini post e sono esposte a decine di pubblicità.

Se un utente entra all’interno di un sito, secondo una ricerca di Nielsen Norman Group, trascorre in media non più di 2-3 minuti al suo interno. 

Se non si è in grado di raccogliere i dati di quell’utente e quest’ultimo esce c’è un’elevata percentuale che non torni più, perdendolo definitivamente.

Se invece attraverso delle leve si riesce a raccogliere la sua email si potrà stabilire un contatto più duraturo, con l’intento di piantare delle radici per una relazione.

Differenti tipologie di email

Possiamo fare una distinzione tra due macro categorie di email: transactional e DEM

Transactional: sono tutte quelle email che vengono ricevute dall’utente nel momento in cui compie delle azioni specifiche (l’iscrizione ad un servizio, l’acquisto di un prodotto, la conferma dell’email e cosi via…)

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Questa per esempio è l’email che mi è stata inviata da un’azienda nel momento in cui ho effettuato l’iscrizione al loro servizio.

Una best practice in questo caso consiste nell’inserire una rapida guida e delle indicazioni primarie per guidare l’utente all’utilizzo del prodotto/servizio.

DEM: Le Direct Email Marketing sono il gruppo di email inviate agli utenti per indurli all’acquisto o ad altre azioni specifiche.

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Questo è un’esempio di mail che mi è stata inviata da Learnn per indurmi a rinnovare un’abbonamento scaduto sulla piattaforma.

Per riceverla non ho fatto alcuna azione, bensì sono rientrato in un gruppo di utenti ben preciso.

Come raccogliere le mail

Vi sono tre principali strategie per raccogliere il numero più elevato possibile di mail.

Landing page, squeeze page e Lead Magnet

Il lead magnet è forse una delle forme più utilizzare per fare lead generation, poiché presuppone uno scambio di valore tra l’utente e il brand.

Il brand può offrire dei contenuti gratuiti (ebook, tips, newsletter di aggiornamento, white paper,…) in cambio di un dato dell’utente (l’email) per potergli inviare i contenuti.

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Esempio pratico: l’email (nel form di iscrizione) dell’utente in cambio di una newsletter che condivide valore per uno specifico target.

Questa strategia può essere declinata anche a seguito del processo di un’utente all’interno del sito.

L’idea è di far sì che l’utente compia un quiz senza richiedere la sua email all’inizio.

Solo dopo che l’utente ha completato il quiz e si avvicina alla risposta desiderata, si chiede di fornire l’email per ricevere tale informazione.

Questo approccio è strategico perché, inizialmente, l’utente potrebbe essere riluttante a condividere la propria email senza sapere cosa riceverà in cambio. 

Quando invece l’utente è vicino all’obiettivo e ha investito tempo nel quiz, è più incline a fornire l’email per ricevere l’informazione mancante. 

Inoltre, fornendo l’indirizzo email a questo touchpoint preciso, l’utente sentirà di avere un controllo maggiore sulle proprie informazioni personali, perché sta scambiando la sua email in cambio di qualcosa di specifico e desiderato.

Spero di essere stato chiaro e di averti fornito degli spunti interessanti su cui ragionare!
Se hai delle domande rimango a tua disposizione invitandoti a scrivermi su Linkedin.
Sarò lieto di rispondere ad ogni tua curiosità!

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